La bicicletta per noi del dttri, Spiegarla è capirla, raccontarla è conoscerla
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Inizia da un doppio cilindro unito da filiformi oggetti metallici, detti raggi. Compongono la ruota, anzi le ruote. Altre aste verticali, le forcelle, si uniscono al manubrio e la guida è completa. Il telaio: due poligoni essenziali, i triangoli, contrapposti sull’ipotenusa. L’insieme è reso scorrevole da rotondi dentati, addetti a rendere possibili le ascese e veloci le discese.
La catena trasforma l’energia cinetica delle leve inferiori, le gambe, in forza meccanica. Ultimi particolari completano l’oggetto: freni, sellino, prolunghe, ma qui siamo nel sofisticato.
Lo sconfitto
Racconti di persone e di allenamenti nel tempo hanno riempito le note dello scriba. E l’ultimo Stoneman doveva essere l’occasione per uno scritto epico, il resoconto delle gesta dei prodi atleti. Preparo gli appunti, ma dopo giorni di ripensamenti mi convinco che le immagini sono più espressive delle parole. E allora, che bastino le lacrime e il sorriso della Cristina a illuminare l’essenza dei Vincitori – a cui va tutto il mio affetto. A completare la leggenda i fotogrammi delle fasi finali della loro fatica, esaltata dagli incitamenti della onnipresente tifoseria DTTRI.