Mondiali di Ironman: anche tre bresciani alle Hawaii
Come rito scaramantico, nei prossimi due mesi si eserciteranno a ballare la hula. Niente gonnellino di paglia e collana di fiori, ma scarpe da corsa, muta e bicicletta. Questo il bagaglio degli uomini di acciaio, figli della leonessa, pronti a sbarcare alle Hawaii. Destinazione: Kona, la grande isola, teatro del Campionato Mondiale di Ironman (distanza regina del triathlon) che si disputa dal 1978, all’ombra del vulcano Kilauea. L’8 ottobre, dalla spiaggia della baia di Kailua, partiranno 2300 atleti in rappresentanza di tutti i continenti. Dodici gli italiani qualificati e, per la prima volta, 3 sono bresciani: Mauro Ciarrocchi, Davide Rossetti e Marco Corti. Li aspettano 3860 metri di nuoto, 180 chilometri di bicicletta e, per finire, 42 chilometri di corsa a piedi. “Siamo pronti” dicono all’unisono. Ciarrocchi, 52 anni, fondatore del Dttri Triathlon Team Bike Gussago, di cui fa parte anche Rossetti,è il veterano della spedizione. Per lui, senatore delle gare estreme, è la settima partecipazione ed è prodigo di consigli per i suoi compagni di avventura, avidi di informazioni, soprattutto tecniche. “Alla partenza è meglio tuffarsi e tenersi sulla sinistra, fuori dalla ressa. Dal 36esimo chilometro in bici bisogna fare attenzione al vento. La maratona è da correre soprattutto di testa, dal 15esimo chilometro incontrerete solo lava e ristori”, racconta Ciarrocchi, che di maratone, triathlon e ironman ne ha corsi a decine. Corti, uomo della ZeroTrenta Triathlon, e Rossetti, rispettivamente 30 e 26 anni, entrambi studenti di scienze motorie, l’ironman lo masticano – con successo - da poco. Il primo arriva dal ciclismo – “il triathlon è stata un’evoluzione”, dice Marco, mentre l’altro è un ex pugile – “adesso mia mamma è più contenta perché non prendo più le botte”, scherza Davide. Entrambi sono presi dall’euforia hawaiana che non risparmia nemmeno l’esperto Ciarrocchi che per suoi “eredi” prevede un tempo di percorrenza sotto le 9 ore e mezza. Loro minimizzano, ma è evidente che il pane e agonismo di cui si nutrono li porterà lontano. Ma alle Hawaii, a Maui, a fine ottobre, arriverà anche Cristina Cominardi, altra bresciana della Dttri Triathlon Team Bike Gussago, qualificata per il Mondiale di Xterra. Per lei 1500 metri di nuoto, 30 chilometri di mountain bike e 10 di corsa. Bresciani di ferro.
Lilina Golia
Corriere della sera - inserto Sport - 10 agosto 2016
Come rito scaramantico, nei prossimi due mesi si eserciteranno a ballare la hula. Niente gonnellino di paglia e collana di fiori, ma scarpe da corsa, muta e bicicletta. Questo il bagaglio degli uomini di acciaio, figli della leonessa, pronti a sbarcare alle Hawaii. Destinazione: Kona, la grande isola, teatro del Campionato Mondiale di Ironman (distanza regina del triathlon) che si disputa dal 1978, all’ombra del vulcano Kilauea. L’8 ottobre, dalla spiaggia della baia di Kailua, partiranno 2300 atleti in rappresentanza di tutti i continenti. Dodici gli italiani qualificati e, per la prima volta, 3 sono bresciani: Mauro Ciarrocchi, Davide Rossetti e Marco Corti. Li aspettano 3860 metri di nuoto, 180 chilometri di bicicletta e, per finire, 42 chilometri di corsa a piedi. “Siamo pronti” dicono all’unisono. Ciarrocchi, 52 anni, fondatore del Dttri Triathlon Team Bike Gussago, di cui fa parte anche Rossetti,è il veterano della spedizione. Per lui, senatore delle gare estreme, è la settima partecipazione ed è prodigo di consigli per i suoi compagni di avventura, avidi di informazioni, soprattutto tecniche. “Alla partenza è meglio tuffarsi e tenersi sulla sinistra, fuori dalla ressa. Dal 36esimo chilometro in bici bisogna fare attenzione al vento. La maratona è da correre soprattutto di testa, dal 15esimo chilometro incontrerete solo lava e ristori”, racconta Ciarrocchi, che di maratone, triathlon e ironman ne ha corsi a decine. Corti, uomo della ZeroTrenta Triathlon, e Rossetti, rispettivamente 30 e 26 anni, entrambi studenti di scienze motorie, l’ironman lo masticano – con successo - da poco. Il primo arriva dal ciclismo – “il triathlon è stata un’evoluzione”, dice Marco, mentre l’altro è un ex pugile – “adesso mia mamma è più contenta perché non prendo più le botte”, scherza Davide. Entrambi sono presi dall’euforia hawaiana che non risparmia nemmeno l’esperto Ciarrocchi che per suoi “eredi” prevede un tempo di percorrenza sotto le 9 ore e mezza. Loro minimizzano, ma è evidente che il pane e agonismo di cui si nutrono li porterà lontano. Ma alle Hawaii, a Maui, a fine ottobre, arriverà anche Cristina Cominardi, altra bresciana della Dttri Triathlon Team Bike Gussago, qualificata per il Mondiale di Xterra. Per lei 1500 metri di nuoto, 30 chilometri di mountain bike e 10 di corsa. Bresciani di ferro.