Giretto in bdc

Haruki Murakami scrive: “Tutti perdiamo continuamente tante cose importanti. Occasioni preziose, possibilità, emozioni irripetibili. Vivere significa anche questo. Ma ognuno di noi nella propria testa – sì, io immagino che sia nella testa – ha una piccola stanza dove può conservare tutte queste cose in forma di ricordi. Un po’ come le sale della biblioteca, con tanti scaffali. E per poterci orientare con sicurezza nel nostro spirito, dobbiamo tenere in ordine l’archivio di quella stanza: continuare a redigere schede, fare pulizie, rinfrescare l’aria, cambiare l’acqua ai fiori. “
ecco…. Un ricordo che si è recentemente aggiunto alla mia personalissima scatola è stato il fantastico giro che ci ha condotto, come meta finale, sulla cima dello Stelvio.
Lasciate le macchine a Tirano abbiamo anzitutto affrontato i 34 km che ci hanno condotto fino al Bernina, da lì dopo una breve sosta ristoratrice siamo scesi e risaliti verso il passo fuorn (o passo del forno)... 21 km di intense sensazioni sempre diluite in tanta scherzosita’ e spirito di gruppo, con nove compagni di viaggio adorabili e due folli sostenitrici, Mery ed Elena, pronte a rifocillarci di qualsiasi genere alimentare più o meno lecito e a farci da prezioso supporto emotivo nonché un intero book fotografico per i posteri.
Scesi dal passo del forno ci siamo avventurati verso il temuto Umbrail... con pendenze leggermente maggiori e già quasi 90 km nelle gambe si è lasciato assaporare metro dopo metro per condurci, con i 3 km finali, fino alla vetta per antonomasia. Lui, il signor Stelvio. Che altro c’è da aggiungere?

Dopo un meritato panozzo discesa inenarrabile verso Bormio e poi rientro a tirano 
Totale circa 195 km con 4000 m dsl+

Personalmente l’unica cosa che ho provato è stato un senso di gratitudine mista a riverenza, pensando a quegli scalatori seri che sono passati da lì con bici di ferro a 4 rapporti senza tante moine, selfie, e condivisioni sui social...
Tralasciando la vena nostalgica, affrontare questo “giro”, seppur definendolo tale lo sminuisco, questa “esperienza di vita” per meglio dire è stata una delle esperienze migliori che potesse capitarmi nella vita. Ma la cosa che mi ha fatto la differenza è stata la possibilità di condividerla con persone fuori dall’ordinario che mi han ricordato che la libertà’ non la assapora chi la possiede per diritto di nascita, ma chi la ottiene spezzando le proprie catene

E di questo sono grata 
Grazie ragazzi
Sara

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